domenica 23 ottobre 2016

Step 4

IL ROSSO ROSA NELLA STORIA

Sin dall'antichità il colore rosso è in tutte le sue sfaccettature simbolo di passione, calore e amore, rappresentato in particolare modo dal fuoco, dalla rosa e dal sangue.
Il rosso rosa, nonostante sia composto nella maggior parte da rosso, presenta tuttavia un cromatismo molto vicino ad un rosa brillante e acceso. Di conseguenza è difficile trovare nel passato descrizioni chiare che si rifanno perfettamente a questo colore.

Nelle civiltà Maya il colore è molto utilizzato nelle decorazioni e nell'architettura attraverso tonalità molto accese e brillanti, perciò molto probabile è la presenza del rosso rosa.

Nell'Antico Egitto il rosso (deshr) era il colore della vita e della vittoria. Purtroppo il rosso rosa è praticamente assente in quanto vengono utilizzate tonalità più calde come rosso orca, rosso carmino e rosso sangue.

In India il colore rosso rosa è presente nella festa Holi che si celebra ancora oggi. Il rito vuole che i partecipanti, di tutte le età, si vestano di bianco e lancino in aria polveri di colorazioni molto accese, le quali aderiranno agli abiti e alla pelle creando un'atmosfera decisamente piacevole. La festa nasce da una leggenda induista che parla dell' amore fra Krishna e Radha. Si narra che Krishna, geloso per la bellezza della pelle dell'amata Radha, decise di dipingerle il volto, per renderla più simile alla propria. Per questo, nel giorno di Holi gli innamorati si dipingono il volto, in modo da unire i loro sentimenti.

Nel mito greco viene utilizzato il rosso rosa per la descrizione di alcuni aspetti fisici dei personaggi del mito. Esempio interessante è nel mito di Narciso, in cui si può notare come viene descritto il suo viso, rappresentato da un rossore misto al nevo candore, che è molto simile al colore rosso rosa. Se consideriamo invece il colore principale da cui deriva il rosso rosa, il rosso, non possiamo non escludere il mito di Arianna e Teseo. Figlia del Re di Creta Minosse, aiutò Teseo ad uscire dal labirinto attraverso l'ausilio di un gomitolo rosso dopo aver ucciso il Minotauro. Importante particolare da non escludere è il colore del gomitolo, simbolo di passione e amore, in quanto una versione del mito narra che Arianna e Teseo si innamorarono. Da non dimenticare inoltre il mito di Iris, dea dell'Olimpo messaggera degli dei, la quale si spostava velocemente con i suoi piedi e le sue ali dal cielo alla terra, segnando il suo percorso con l'arcobaleno.


Nel mito latino possiamo ritrovare descrizioni di alcuni particolari fisici dei personaggi ricchissime di colori. Esempio ideale è nel mito di Amore e Psiche, tratto dal testo 'Le Metamorfosi' dell'autore latino Apuleio, in cui si narra la storia d'amore tra Psiche, giovane mortale, che si innamora di Cupido, dio dell'amore. La fanciulla, venerata dai mortali come una dea per la sua bellezza, dovrà superare innumerevoli prove volute da Venere, madre di Cupido, per ottenere l'immortalità e poter così diventare la consorte del dio. Da un passo tratto dal testo si può notare come l'autore ne delinea i piedi rosei della dea Venere. Oppure nella descrizione del dio Amore da parte della bella Psiche che lo contempla disteso dormiente con le guance rosee ("Vide la testa bionda e la bella chioma stillante ambrosia e il candido collo e le rosee guance, i bei riccioli sparsi sul petto e sulle spalle, ..."). Sempre nello stesso passo l'autore descrive questa volta il rosso roseo del sangue di Psiche, puntasi con una freccia del dio ("...tolse perfino una freccia dalla faretra per provarne sul pollice l’acutezza ma per la pressione un po’ troppo brusca della mano tremante la punta penetrò in profondità e piccole gocce di roseo sangue apparvero a fior di pelle."). In questi casi si può notare come questo colore venga utilizzato per sviluppare delle descrizioni sensuali e delicate, eliminando così l'immagine cruda del sangue. 


Nell'Antica Roma e nel Cristianesimo il rosso è simbolo di natalità, simbolo di potere e importanza, come appunto nel manto del Cristo Risorto, nell'abbigliamento purpureo dei Papi e cardinali, ancora oggi utilizzati, e nelle toghe dei senatori romani, che potevano essere completamente rosse oppure bianche con una bordatura rossa. Resta inalterato inoltre il simbolo di amore e passione, ma anche di peccato e malignità, come appunto l'Inferno in cui ardono fiamme prepotenti al cospetto del diavolo. La figura che invece è rappresentata spesso con un abito rosso rosa e avvolta in un manto celeste è la Madonna.


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